IL MIO PRIMO DOPOGUERRA Cronache sulle macerie: Berlino Ovest, Beirut, Mostar Massimo Zamboni Mondadori, Piccola Biblioteca Oscar 2005

Abbiamo marciato con le mascherine bianche, e l'elastico tirato alle nuche. Abbiamo seguito la crescita del Cesio, guardando con sospetto a mucche e api, scongiurando il vento. Quel primo maggio, celebravamo il lavoro pensando ad altro. Quando infine si dirada la nebbia nucleare, si rivela la fisionomia del continente: dagli Urali al Portogallo, l'Europa è una, per le radiazioni.

Sfioriscono uniti, i Chernobyti.

Berlino, Beirut, Mostar. Tre città tra le tante che hanno dovuto sperimentare lo smembramento urbano. Una linea di confine grigia, consistente, il Muro. Un confine verde, irreale, la Green Line. Un confine azzurro, veloce, il fiume Neretva. Tre città, sei sponde: senza collegamenti che non siano di odio. Tre città tra le tante devastate dalla guerra e congelate in tregue fragili al centro di questo romanzo di pensieri; un libro che racconta la possibilità di vivere e trovarsi tra le macerie a uno stato puro che sgomenta, in un incontro illuminante con le essenze.

Dal libro Il Mio Primo Dopoguerra è tratto lo spettacolo Cronache dalle Macerie; con Massimo Zamboni letture e basi musicali, Marina Parente canto, Marco Bonilauri proiezioni.
Vedi news del 24.05.07: cronache dalle macerie/Berlino

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