A ROOM ON HIS OWN Matan Yair Green Production - Tempesta Film 2023

Bring your gun - Bye mom - Erase it - Family trangle - Into waters - Listenig - Low profile - Who do me love - Who do me love (reprise)

 

Fotografia di Shai Skiff / Montaggio di Dov Steuer / Scenografia di Hefi Bohem / Musica di Massimo Zamboni

Yarden Bar-Kochba, Gilad Lederman, Israel Bright, Dror Keren, Neta Roth

“Una stanza tutta per sé” segue le vicende del diciassettenne Uri, che ha fallito il suo primo colloquio con l’esercito commettendo un clamoroso errore: ha detto la verità. Uri ha rivelato in fase di colloquio che negli ultimi tempi ha condiviso la stanza con sua madre. Il motivo è che da quando suo padre se n’è andato di casa, la madre non è più voluta tornare a dormire nella loro camera da letto e da allora dorme con il figlio nella sua stanza. Il ragazzo, inoltre, ha ammesso candidamente allo scrutinatore che non pensa di essere affatto adatto all’esercito. Mentre si avvia verso la conclusione dell’ultimo anno del liceo, Uri si ritrova alla ricerca della propria strada e – metaforicamente – della propria “stanza” da cui affrontare il mondo degli adulti

“Una stanza tutta per sé” è stato presentato in anteprima al Jerusalem International Film Festival 2023 dove ha vinto il premio come Israeli Feature Films

Tempesta Film www.tempestafilm.it

“Una stanza tutta per sé” mi accompagna da molti anni, come un racconto personale, quasi autobiografico, di un periodo in cui io e mia madre condividevamo la stessa stanza. Mio padre se n’era andato di casa e mia madre decise di non tornare nella camera da letto che condividevano. Io e mia madre abbiamo continuato a stare insieme e non pensavamo che ci fosse qualcosa di inappropriato o sbagliato in questo accordo. Ci siamo scambiati calore e amore e ci siamo sentiti come se fossimo in una rapsodia di un mare agitato. Abbiamo condiviso un’enorme coperta rossa e indossavo la stessa maglietta a scuola, quasi ogni giorno. Avevamo i nostri rituali come andare in spiaggia e fare il bagno al mare, fare la spesa al supermercato e addormentarci con un libro in mano, alla luce della lampada da comodino. Cercavo un modo per raccontare questa storia del raggiungimento della maggiore età di un ragazzo che ha paura del futuro, dell’esercito, e che vuole essere come tutti gli altri ma che capisce lentamente ma sicuramente che anche se ci prova ad essere come tutti gli altri, non avrà successo. All’epoca in cui lessi molto sull’Olocausto, l’argomento suscitò la mia curiosità. Nessuno della mia famiglia è morto durante l’Olocausto, ma mi sono identificato con questo argomento e ho cercato di capire questo evento e mi ha dato conforto. Questo mondo di una famiglia che cade a pezzi, l’assenza di una figura paterna e un bambino che ha una stretta intimità con sua madre, la paura del futuro, il reclutamento nell’esercito e la presenza dell’Olocausto nella sua vita, sono le basi su cui su cui è basato questo film”

Matan Yair