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IN MONGOLIA IN RETROMARCIA
Massimo Zamboni
Giunti 2000 - NDA 2009
Raccontare di come ci abbia donato una figlia, la Mongolia, una volta entrati in consonanza con le sue musiche. Di come tutto quel viaggiare sia stata una lenta, anche sofferta, preparazione all'idea di procreare. Concepire l'idea di avere un figlio, prima ancora di concepirlo materialmente, quella la difficoltà maggiore, per un meccanismo tutto occidentale e tutto di testa rimescolato da libertà e paura. Occorre a volte battere cinquemila chilometri fuori pista per ricongiungersi a un'immagine ferma a pochi passi da noi, se soltanto si fossero aperti prima gli occhi nella direzione giusta. Ma "errare" è assieme "vagare" e "sbagliare" e questa sua doppiezza è il suo valore. Nomadi erranti, sempre. “In Mongolia in retromarcia è l’opera prima di due musicisti già noti per i lavoro con i CSI e, prima, con i CCCP – Fedeli Alla Linea. Un originale “libro a incastro”: dapprima l’emozionato e visionario resoconto di un viaggio in Mongolia nell’estate 1996 (la sezione che dà il titolo al libro, di Massimo Zamboni), poi una serie di appassionati flash tra presente e passato, realtà e fantasia, Oriente e Appennino emiliano (“Il traboccare del vuoto”, di Giovanni Lindo Ferretti). "M.Z. è nato a Reggio Emilia il 27 gennaio 57. Ha radici montanare e se le tiene care. Ha scoperto la musica attorno ai 16 anni e di passione in passione è rotolato verso i CCCP e poi i CSI, con cui ha riempito bene i suoi ultimi 20 anni. Ora medita su un futuro diverso, non necessariamente da musicista; questa, per esempio, è la sua opera prima da scrittore ma potrebbe non essere l'ultima (Riccardo Bertoncelli). Disponibile Il libro è esaurito - E' in corso di elaborazione una nuova edizione, arricchita da un ulteriore viaggio in Mongolia compiuto nell'agosto 2016 |