IL NEMICO Un breviario partigiano Federico Spinetti Lab 80 film, 2015 - 80'

Breviario partigiano - Il nemico - Senza domande - In rotta - Vorremmo esserci - 29 febbraio - Linea gotica - Guardali negli occhi - Cupe vampe - Spara Jurij - Emilia Paranoica -

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Fotografia: Andrea Zanoli - Montaggio: Alberto Valtellina - Prodotto da : Alberto Valtellina, Angelo Signorelli, Sergio Visinoni per LAb 80 film - Immagini fotografiche: Stefano P. Testa, Lorenzo Fantetti - Musica; postCSI, Massimo Zamboni, Angela Baraldi, Giorgio Canali

Cast: Massimo Zamboni, Angela Baraldi, Gianni Maroccolo, Francesco Magnelli, Giorgio Canali, Simone Filippi, Massimo Storchi, Mirco Zanoni, Daniela Algeri, Caterina Zamboni, Emanuele Reverberi e Banda di Quartiere,

Che cosa significa oggi la parola "partigiano"? Uno sparo echeggia nel 1944, Massimo Zamboni scava nel passato della sua famiglia, la storia privata si impiglia in quella collettiva. Nasce un nuovo progetto musicale per i postCSI, lividi scorci della pianura invernale, il nemico si rivela solo a uno sguardo attento. Il nemico - un breviario partigiano è un film musicale sulla memoria della resistenza

Quanto è stereotipata, quanto è viva la parola “partigiano”? Massimo Zamboni, chitarrista e co-fondatore dei CSI, a quindici anni dallo scioglimento della storica band post-punk italiana vorrebbe riunire i membri attorno a un nuovo progetto sul tema partigiano, condividendo pensieri e canzoni. Non una “reunion”, forse un nuovo inizio. Su proposta del regista Federico Spinetti (Zurkhaneh - La casa della forza, 2011) i componenti del gruppo,  Massimo Zamboni, Giorgio Canali, Gianni Maroccolo, Francesco Magnelli con la cantante Angela Baraldi e il batterista Simone Filippi si incontrano nella splendida cornice del teatro di Gualtieri. Massimo propone un testo da mettere in musica: Il nemico. Il film intreccia l’elaborazione musicale con la storia personale di Massimo Zamboni, tragicamente segnata da uno sparo. Un film musicale sulla Resistenza e le sue rappresentazioni.

27/11/16 Il Nemico ottiene una Menzione Speciale al festival di Cinema di Grenoble, con la seguente motivazione: La giuria assegna una menzione speciale ad un film che rifiuta l'enfasi, pedina il dubbio, insegue la necessità autocritica di uno spirito intellettuale denso e pragmatico come quello del protagonista, riflettendo sul tema quanto mai attuale del “nemico", della natura comunque civile di ogni guerra, mentre sul fondo si avverte il rumore sordo di un Paese che ha rimosso il trauma della guerra fratricida. Il riconoscimento viene assegnato soprattutto per il riuscito equilibrio con cui intreccia più piani narrativi la storia di una delle formazioni musicali più radicali della scena italiana, quella familiare del suo protagonista che stana, con coraggio e senza retorica, alcuni temi scomodi legati alla Resistenza partigiana con le sue rappresentazioni, la memoria, i valori, chiedendoci se quest’ultimi sono ancora vivi. Parlando non solo dei partigiani italiani, ma, trovando un filo che, attraverso valori universali, ci parla di tutti le “resistenze" del mondo. 

foto trailer

Disponibile in cofanetto CD + DVD (titolo: Breviario Partigiano) su Universal Music 2015

per proiezione pubblica, www.lab80.it

Attraverso la storia privata e famigliare di Massimo Zamboni abbiamo cercato di stanare alcuni temi scomodi legati alla Resistenza, un lavoro che lui aveva già intrapreso e che lo ha portato a scrivere un libro, oggi in libreria per Einaudi: L’eco di uno sparo. Ci siamo trovati nella campagna reggiana insieme, a condividere ricerche i cui risultati hanno trovato spazio nel film. Il nemico – un breviario partigiano non cerca risposte:  pone interrogativi, piuttosto, e non ha paura di guardare in faccia il passato. Parla della violenza partigiana, ad esempio, lo fa senza retorica e con molta compassione. Fra gli argomenti indagati abbiamo scelto di dare spazio al tema della distanza tra appartenenza famigliare e appartenenza politica: Massimo, antifascista, ha fatto i conti con le scelte politiche di suo nonno, fascista ucciso dai partigiani, che per anni sono state lasciate nell’oblio dal resto della famiglia. Il nostro è un film musicale che cerca varchi nella memoria e nella storia della Resistenza. Che significato ha riallacciarsi nuovamente alla lotta partigiana per i musicisti oggi Post CSI? Quali urla, quali sussurri, quali intuizioni scaturiscono dal porsi anima e corpo di fronte alla storia? Quale forma di espressione artistica e musicale si fa veicolo del disagio e del conforto dell’oblio, e al contempo della necessità e della scomodità di un desiderio nitido e bruciante di continuità? Abbiamo lavorato sul continuo rimando tra storia e memoria, tra la Resistenza e le sue rappresentazioni, con l’obiettivo di evocare e smuovere, più che di dichiarare o persuadere. Seguire i Post CSI nella composizione del brano Il Nemico ha fornito un’ossatura importante del film. In un certo senso il loro lavoro è una metafora degli attriti tra diverse prospettive e sensibilità sul tema delle Resistenza e della possibilità, attraverso la fatica del confronto, di approdare ad una visione comune e convinta.

Federico Spinetti